martedì 15 gennaio 2013

Premier "a insaputa"




La logica deduttiva dell'"Amaca" di Serra, oggi:

Il sedicente Silvio, si sa, ha della verità una visione molto personalizzata, e quasi sempre stravagante. Ma che uno come Maroni, che da una vita se la gioca da pragmatico e da affidabile, venga a raccontarci che la scritta “Berlusconi presidente” sulla scheda elettorale (nello stesso settore dove si vota anche per la Lega) significa che Berlusconi è solo il presidente del suo partito, è una presa per i fondelli che nessun italiano pensante – non importa per chi voti – può reggere. Forse Maroni non se ne rende conto (o forse lo capisce benissimo), ma è complice di una doppia frode. Se è vero che “Berlusconi presidente” non significa che si candida a Palazzo Chigi, frodati sono gli elettori berlusconiani che sono indotti a crederlo da quella scritta. Se invece è vero, e Berlusconi è candidato premier, frodati sono gli elettori leghisti indotti – dallo stesso Maroni – a fidarsi di una coalizione che a poco più di un mese dal voto fa finta di non sapere chi è il suo unico vero leader. L’aspetto comico è che proprio quello schieramento, per anni, ci ha fatto una testa così sull’importanza della premiership, in specie se il premier è eletto dal popolo. La novità odierna è che il popolo deve sì eleggere il premier, ma a sua insaputa.

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