giovedì 31 gennaio 2013

Un aiuto per cena!





Da mamma so bene che programmare la cena per i figli evitando di cucinare le stesse cose mangiate nelle mense scolastiche non è mai semplice.
Più volte, alla domanda da me fatta a mia figlia di tre anni "Che cosa hai mangiato?" mi sono sentita rispondere "La carne, no anzi, la pasta, no, le carote, eeeee il riso!"
E allora cosa fare per aiutare i genitori? Detto fatto: dai primi di febbraio la pubblicazione sul portale del Comune sestosg.net del menù effettivamente consumato nelle scuole potrà aiutare i genitori nella pianificazione della cena.

Vuole essere un piccolo ma concreto aiuto ai genitori. In questo modo, infatti, sono in grado di sapere giorno per giorno cosa hanno mangiato a scuola i loro figli e potranno essere agevolati nella programmazione della cena.

Inizialmente la pubblicazione dei menù, on line da lunedì 4 febbraio, è prevista per le scuole materne, elementari e medie. A seguire, ci sarà anche quella degli asili nido.

Buona cena a tutti!

venerdì 25 gennaio 2013

Giorno x Giorno - settimana 4/2013




Come si sarà capito dai miei post, con questa settimana si sono avviate le iniziative per il Giorno della Memoria. Lunedì ho partecipato alla bellissima ed emozionantissima testimonianza "Voci di donne dai lager"; martedì invece è stata giornata di Giunta, in cui abbiamo accolto il Sindaco della città di Carpi, segnata del terremoto, e gli abbiamo consegnato i fondi raccolti dai cittadini sestesi.
Mercoledì giornata "tranquilla" di studio, soprattutto del settore anziani, mentre giovedì sono stata al nostro Centro Diurno Disabili, per confrontarmi con operatori e responsabili per valorizzare questa preziosa realtà.
In serata incontro organizzato da genitori su sostegno alla disabilità; il venerdì è iniziato, come di consueto, con una visita a una scuola (materna Corridoni). Non vi dico il salto nel futuro nel vedere bimbi cinquenni seduti al computer nel laboratorio di informatica! Una vera generazione 2.0!
In serata presentazione del sito Nuovasesto allo spazio MIL

Sabato corteo per il Giorno della Memoria al monumento dei deportati al Parco Nord e poi a Milano, a parlare di scuola, con il PD e Umberto Ambrosoli.

MammAssessore
Tanti impegni, uscite serali o rientri nel tardo pomeriggio. E sensi di colpa, ovviamente. Mi sa che sono compresi nel pacchetto. Forse li consegnano insieme alle dimissioni post-partum, con le indicazioni delle vitamine da somministrare.
È così per ogni madre, che non smetterà mai di chiedersi se fa o c'è abbastanza per i propri figli.

Costruire una "memoria permanente"




Qui l'intervista che mi è stata fatta dal magazine sestese Noisesto.
Mi piace molto il titolo, "Sesto NON dimentica".

E rilancio, per questo week end e per i twitter più affezionati, l'hastag #ionondimentico.

lunedì 21 gennaio 2013

#ionondimentico




La settimana si è aperta con un momento altissimo, per contenuti e per emozione.
Oggi abbiamo incontrato in sala del Consiglio Comunale gli studenti sestesi, per ascoltare insieme la testimonianza "Voci di donne dai lager", con cui abbiamo dato il via alla settimana legata al Giorno della Memoria.
Bella la sala piena di studenti commossi, bello il silenzio nell'ascoltare la testimonianza di chi ha subito quell'orrore sulla propria pelle.

Non ho voluto dire molto ai ragazzi in sala, perché le vere protagoniste oggi erano le testimoni e il loro dolore. Ma ho voluto ricordare, e l'ho fatto anche lottando con l'emozione che mi incrinava la voce, l'importanza del ricordo.
La parola deriva dal latino cor, cordis, che significa cuore. E se questo è perché si riteneva il cuore sede della memoria, penso che a noi oggi possa suggerire che non dobbiamo fare un mero esercizio intellettuale, ma che dobbiamo ricordare con il cuore oltre che con la testa.

E poi ho ricordato quella riflessione di Martin Niemöller (uno dei grandi resistenti contro Hitler, insieme con Bonhoeffer, sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, mentre Bonhoeffer è stato ucciso): "Quando la Gestapo ha cominciato a venire ad arrestare i comunisti, io non ho detto nulla perché non ero un comunista. Quando la Gestapo è venuta per arrestare gli ebrei, io non ho detto nulla perché non ero un ebreo. Quando la Gestapo è venuta per arrestare i sindacalisti, non ho detto nulla perché io non ero un sindacalista. Quando è venuta per arrestare i cattolici, non ho detto nulla perché io non ero un cattolico. Quando alla fine son venuti per arrestare me, non c’era più nessuno per parlare".

domenica 20 gennaio 2013

Giorno x Giorno - Settimana 3/2013

Spesso gli incontri con gli amici iniziano con un: "Ma come si svolge la settimana di un Assessore?"
Oggi inauguro una (spero) "buona pratica" qua, in questo spazio mio e vostro, che è il mio blog.
È una sorta di riepilogo della settimana e della mia attività, fuori e dentro le mura del Comune.
Il lunedì mattina è dedicato agli appuntamenti, con Associazioni o singoli cittadini. Il pomeriggio ho iniziato a lavorare per l'estate dei bimbi e ragazzi della nostra città e alle diverse proposte che ci sono per loro in città.
Martedì, come sempre, è stata giornata di Giunta, con breve pausa pranzo, rigorosamente nella mensa comunale, con i colleghi; dopo cena ho partecipato alla riunione del gruppo PD.
mercoledì ho ripreso in mano la questione dei rapporti tra la scuola e i servizi sociali, con l'obiettivo di una vera sinergia. Abbiamo avuto modo poi di proseguire con l'Assessore Montrasio questo anche il venerdì, con gli incontri per condividere il progetto, che prende sempre più corpo, del Fondo di Solidarietà per il Lavoro. Sempre mercoledì incontro al PD con i responsabili del rapporto con le associazioni.
Un discorso a parte merita giovedì con la Conferenza dei Sindaci (io sono delegata dal Sindaco per la nostra città) per la presentazione da parte di ASL Milano del Documento di Programmazione dei servizi sanitari e sociosanitari. Dopo cena altra riunione al PD.
Sabato dedicato alla famiglia e sperando che la neve non si fermasse sulle strade (come cambiano le prospettive...).
E domenica a deporre la corona presso la lapide, vergognosamente danneggiata, dei fratelli Casiraghi, per ricordare che Sesto è e sarà sempre antifascista e nel pomeriggio alla festa dell'ANPI di Sesto a prendere la tessera.
L'angolo della MammAssessore
I bimbi sono tornati dal mare, e ci ha lasciati invece il relax. Questa è stata la settimana de "La Bella e la Bestia": scoperto domenica, balzato subito in testa alla top list della Polpetta, ormai conosciuto a memoria da tutta la famiglia.





martedì 15 gennaio 2013

Premier "a insaputa"




La logica deduttiva dell'"Amaca" di Serra, oggi:

Il sedicente Silvio, si sa, ha della verità una visione molto personalizzata, e quasi sempre stravagante. Ma che uno come Maroni, che da una vita se la gioca da pragmatico e da affidabile, venga a raccontarci che la scritta “Berlusconi presidente” sulla scheda elettorale (nello stesso settore dove si vota anche per la Lega) significa che Berlusconi è solo il presidente del suo partito, è una presa per i fondelli che nessun italiano pensante – non importa per chi voti – può reggere. Forse Maroni non se ne rende conto (o forse lo capisce benissimo), ma è complice di una doppia frode. Se è vero che “Berlusconi presidente” non significa che si candida a Palazzo Chigi, frodati sono gli elettori berlusconiani che sono indotti a crederlo da quella scritta. Se invece è vero, e Berlusconi è candidato premier, frodati sono gli elettori leghisti indotti – dallo stesso Maroni – a fidarsi di una coalizione che a poco più di un mese dal voto fa finta di non sapere chi è il suo unico vero leader. L’aspetto comico è che proprio quello schieramento, per anni, ci ha fatto una testa così sull’importanza della premiership, in specie se il premier è eletto dal popolo. La novità odierna è che il popolo deve sì eleggere il premier, ma a sua insaputa.

lunedì 14 gennaio 2013

Dei parchi giochi e del federalismo




Ho letto in rete una notizia, riguardante la possibilità di "privatizzare" i parchetti pubblici di Bologna, che ha scatenato in me tre riflessioni:

- la prima, più aderente alla notizia, è che trovo assurda questa possibilità. Non bisogna essere mamme per capire il valore sociale che hanno i parchi giochi: permettono i primi contatti tra bambini, anche per quelli che non hanno la fortuna di vivere l'esperienza dell'asilo nidi; abbattono le barriere sociali tra i bambini (un bambino figlio di immigrati va sull'altalena allo stesso modo di un figlio di italiani) e danno a tutti la stressa possibilità di gioco a prescindere dalla condizione economica del nucleo familiare; riportano i bambini verso modalità di gioco 1.0 senza televisione, videogiochi o pc; permettono alle mamme (e ai pochi papà che scelgono di prendere il congedo parentale) di socializzare, di sconfiggere il "baby blues" e di confrontarsi; sono una formidabile alternativa alle strade vuote (sarebbe bastato un giro a vedere i giochi di Piazza Oldrini il pomeriggio dopo l'inaugurazione);
- la seconda è legata alla drammatica situazione in cui si trovano oramai le casse dei Comuni; la scelta non è condivisibile, ma se si arriva a pensare di mettere un ticket d'ingresso ai parchi giochi vuol dire che i tagli ai bilanci comunali (senza che i Comuni siano sollevati da alcuni compiti e doveri) sono arrivati davvero all'osso.
- la terza è legata alla seconda e si chiede come sia possibile che tutto questo sia accaduto se negli ultimi 19 anni la Lega Nord sia rimasta al governo per 10; sarà certo colpa di "Roma ladrona", ma gli amici padani qualche responsabilità la portano sicuramente...

Spero due cose, in conclusione:
- che l'assessore del Comune di Bologna abbandoni questa possibilità
- che gli elettori si ricordino, il 24-25 febbraio, di chi in questi anni si è riempito la bocca di parole come "federalismo" e "sostegno agli enti locali" e li lasci a casa a riflettere un po'...

venerdì 11 gennaio 2013

La Conciliazione che trasforma la diffidenza degli altri






Ieri mi è capitata un'interessante discussione sul tema della Conciliazione e della tutela della maternità.
Quando si chiedono alle aziende, alle imprese e agli enti politiche di Conciliazione, solitamente, intendiamo la massima attenzione alla donna, alla sua maternità, al congedo e al rientro.
Però credo che per le aziende, le imprese e gli enti questo sia solo il minimo sindacale (sotto questo non chiamatelo Paese civile).
Fare cultura della maternità significa anche guardare a chi "resta".
I datori di lavoro non possono non tutelare la maternità anche nel senso più lato, impegnandosi ad esempio a sostituire prontamente e temporaneamente la donna che prende il congedo ed evitando di caricare i colleghi del suo lavoro.
Così non si crea cultura della maternità.
Così si crea il "terrore della pancia": la paura di avere una collega incinta.
E chi vuole lavorare per la difesa della maternità deve avere il coraggio di trasformare quella "paura" dei propri dipendenti nell'unico sentimento che si deve provare di fronte a una donna che, con gli occhi emozionati, dice "aspetto un bimbo": gioia.