mercoledì 1 giugno 2011

La forza gentile di Milano

Va bene. Parlare del successo di Pisapia a Milano e in generale del centrosinistra in tutta Italia non è facile: c'è già chi lo fa con maggiori competenze di me. Ma non credo di poter e voler evitare di condividere con voi qualche "pensiero sparso", qualche riflessione che parta dal capolavoro politico che sono state le elezioni di Milano.

Non voglio chiedermi il perchè Pisapia ha vinto, se è cambiato davvero il vento, se il berlusconismo è davvero finito. Voglio solo condividere tre elementi che mi hanno colpito nella campagna di Pisapia e che credo debbano essere patrimonio delle prossime sfide politiche.

1. La meglio gioventù: i giovani sono tornati ad interessarsi di politica, ad emozionarsi, a partecipare. Alla faccia di chi li ritiene animali da ingrassare con i reality, il qualunquismo di mezza età e gli "dei falsi bugiardi" della moda a tutti i costi (anche economici). Io ho davvero ammirato, commossa ed entusiasta, tutti quei diciottenni e quegli universitari che hanno speso energie per la campagna di Pisapia, che si sono riversati in piazza Duomo lunedì 30 maggio e che hanno capito che fare politica non è avere le mani in pasta, ma partecipare al bene pubblico. A loro dico grazie per la boccata di speranza, voglia di fare e forza di volontà che insegnano a tutti noi.

2. La forza gentile di Giuliano: umanamente difficilissima. Un uomo che si è visto attaccare privatamente e pubblicamente nei modi più squallidi e meschini, su cui si sono dette le peggior cose, che è stato vittima di mistificazioni ai limiti del pudore, ha risposto con il sorriso, senza MAI abbassarsi al livello degli avversari.
Ecco la politica che voglio e che finalemte ho visto: lontana dai salotti urlanti, dalle bagarre imbarazzanti, ha dimostrato che, se si è convinti delle proprie ragioni, bastano rispetto dell'avversario e coerenza. Le idee penseranno a convincere.
Rispondere ai manifesti elettorali di bassa Lega (!!!) sulla Zingaropoli, o alle paure cielline della "mecca dei Gay" con un testo di Brecht: questa è PURA CLASSE.

3. L'uomo e i partiti: l'elettorato ha scelto un candidato relativamente nuovo sulla scena politica italiana, sostenuto da un popolo "arancione" che esulava anche dai partiti.Eppure da questo candidato i partiti che lo sostenevano sono stati rafforzati. Bilancio positivo per entrambi, insomma.
Ma soprattutto un grande monito e una grande speranza per la politica di domani: impensabile rinunciare all'esperienza dei Partiti ( come dico sempre si miei studenti: oltre alla pars destruens ci deve essere anche quella costruens - vero Grillini?) ma possibile, possibilissimo pensare a uomini nuovi.

Grazie Milano!