lunedì 21 gennaio 2013

#ionondimentico




La settimana si è aperta con un momento altissimo, per contenuti e per emozione.
Oggi abbiamo incontrato in sala del Consiglio Comunale gli studenti sestesi, per ascoltare insieme la testimonianza "Voci di donne dai lager", con cui abbiamo dato il via alla settimana legata al Giorno della Memoria.
Bella la sala piena di studenti commossi, bello il silenzio nell'ascoltare la testimonianza di chi ha subito quell'orrore sulla propria pelle.

Non ho voluto dire molto ai ragazzi in sala, perché le vere protagoniste oggi erano le testimoni e il loro dolore. Ma ho voluto ricordare, e l'ho fatto anche lottando con l'emozione che mi incrinava la voce, l'importanza del ricordo.
La parola deriva dal latino cor, cordis, che significa cuore. E se questo è perché si riteneva il cuore sede della memoria, penso che a noi oggi possa suggerire che non dobbiamo fare un mero esercizio intellettuale, ma che dobbiamo ricordare con il cuore oltre che con la testa.

E poi ho ricordato quella riflessione di Martin Niemöller (uno dei grandi resistenti contro Hitler, insieme con Bonhoeffer, sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, mentre Bonhoeffer è stato ucciso): "Quando la Gestapo ha cominciato a venire ad arrestare i comunisti, io non ho detto nulla perché non ero un comunista. Quando la Gestapo è venuta per arrestare gli ebrei, io non ho detto nulla perché non ero un ebreo. Quando la Gestapo è venuta per arrestare i sindacalisti, non ho detto nulla perché io non ero un sindacalista. Quando è venuta per arrestare i cattolici, non ho detto nulla perché io non ero un cattolico. Quando alla fine son venuti per arrestare me, non c’era più nessuno per parlare".

0 commenti:

Posta un commento