giovedì 3 marzo 2011

Il triste teatrino padano

Anche in Consiglio Provinciale di Milano assistiamo al triste teatrino dei consiglieri leghisti, fedeli all'ordine di scuderia del partito (anzi no, movimento - per citare loro stessi) nazionale e regionale.
Si discutono tre mozioni relative alla celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, presentate rispettivamente da PD, IDV e PDL.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti, ma non per i loro.
Quatti quatti abbandonano l'aula, noncuranti del rispetto delle Istituzioni, e non si vedranno più fino al termine dei lavori del Consiglio. Le mozioni vengono approvate bipartisan, ma resta l'amaro in bocca.

E' una vittoria politica, certo, ma è una "sconfitta" per l'Italia.
E' una sconfitta il fatto che una parte della classe politica di un Paese, che siede nelle sue istituzioni, che guadagna i soldi di quello Stato, non voglia celebrare le sue origini.
I leghisti dicono "Padroni a casa nostra". Ma qual è la loro casa?

1 commenti:

andrea cariglia ha detto...

ART. 54 COSTITUZIONE: "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore,(...)."
Forse è bene che incomincino a leggere la Costituzione del Paese che questi signori "governano".

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