Bisognava che scrivessi di questi due giorni, dei risultati, della speranza delusa, della rabbia e dell'amaro.
Me lo chiedono amici, vogliono un parere dagli "addetti ai lavori".
E io credo nel valore terapeutico della scrittura.
Punto primo
È stata una sonora sberla. Doppia. E la seconda, quella delle regionali, è stata ancora più forte.
E chi ha il coraggio (e la faccia tosta) di esultare per questo risultato non è intellettualmente onesto. Perché, diciamocelo, nessuno immaginava questo risultato, che io nemmeno oso chiamare "vittoria mutilata".
Quindi faccio appello al mio partito e ai suoi dirigenti, locali e non, di avere il buongusto di non arrampicarsi sui vetri, di ammettere con umiltà che è stata una sberla, che è giunta inaspettata e ci ha fatto male. Molto.
Punto secondo
Piantatela di scrivermi che, se avessimo candidato Renzi, avreste votato PD e avremmo vinto. Mi sono promessa di non recriminare, di non cedere alla sirena del periodo ipotetico del terzo tipo. Ma se continuate così, non so quanto riuscirò a mantenere il mio proposito e sbotterò in un "se avessimo candidato Renzi..."
0 commenti:
Posta un commento