Questa sera, rientrando a casa, ho guardato in alto. Il cielo di giugno, ancora illuminato alle nove di sera, il profumo dell'estate che, nonostante tutto, manterrà la sua promessa di tornare. E anche le prime zanzare.
E ho pensato al bel pomeriggio di oggi, all'interno della nostra festa dell'infanzia 1,2,3, stella.
Ho pensato all'incontro felice con Valentina che oggi ci ha parlato di conciliazione e di maternità, e alle amiche che erano lì con me ad ascoltarla e a ritrovarsi in quelle fatiche e in quelle scelte.
Ho ripercorso la lunga chiacchierata che abbiamo fatto davanti a un sushi, a cena, parlando dei servizi educativi di Sesto, Milano e Torino, le nostre città.
Ma soprattutto della condivisione del sentimento più inquietante e misterioso nel conciliare famiglia e lavoro: mentre si è al lavoro desiderare essere con i propri figli e quando si è casa con loro sperimentare, non solo la gioia, ma anche la fatica. Il conseguente senso di colpa, senza però sentirsi cattive madri.
Un ultimo sguardo al cielo, pieno di gratitudine per i pensieri e i volti di oggi.
La porta di casa che si chiude alle mie spalle.
Una voce dalla camera che mi dice "Mamma, mi leggi il libretto di Peter Pan?".
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