Sesto è in lutto in questi giorni. Piange la Ceda, staffetta partigiana e protagonista della vita politica e amministrativa della città.
Toccante poterle fare il picchetto d'onore in sala consigliare, dopo aver sentito risuonare le note di Bella Ciao, quasi fossero scritte per lei.
Commovente il discorso del presidente nazionale ANPI Smuraglia: «Ce ne andremo uno dopo l'altro. È l'implacabilità del tempo. Rimane però la testimonianza e rimane il legame con le giovani generazioni a cui tenevi tanto"
Diceva qualcuno "Siamo come nani sulle spalle di giganti". Ecco questi sono i nostri giganti. Quelli che ti fanno venire in mente Orazio, che ammette che labuntur anni, ma che con la loro vita e il loro coraggio hanno eretto un monumentum aere perennius.
Sono quelli che ti ricordano la ginestra di Leopardi, e il suo consolare i deserti.
Sono i giganti che ti fanno pronunciare il dantesco libertà va cercando, ch'è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta.
Ieri le parole di Smuraglia sull'implacabilità del tempo mi hanno fatto venire in mente i versi di Leopardi E fieramente mi si stringe il core/ A pensar come tutto al mondo passa/ e quasi orma non lascia.
Ma quel "quasi" ha il volto delle grandi semplici donne e dei grandi semplici uomini, come Ceda, Smuraglia e gli altri che richiamano al senso della storia e alla responsabilità di esserne parte attiva e coraggiosa.
Ognuno per la sua parte.
Per continuare a riempire quel "quasi" di testimonianza, di esempio, di storia.
Di eternità.