giovedì 7 febbraio 2013

Ci sono giornate




Ci sono giornate, come quella di oggi, in cui la stanchezza è tanta.
Parlo di stanchezza fisica, perché non c'è giorno in cui il mio lavoro non mi appassioni, pur tra le mille difficoltà.
Sono giornate in cui fai mille cose, e devi mantenere la lucidità per 10 ore, per essere in grado di passare da temi, problemi e urgenze diversissimi. Sono giorni in cui pensi di avere le soluzioni, fai i conti con i bilanci dei Comuni e capisci che le soluzioni che hai non sono praticabili. E ti rimetti in discussione.
Sono giornate in cui tiri un attimo il fiato giusto nelle quattro chiacchiere della pausa pranzo, occasione per conoscere un po' di più, giorno per giorno, i "nuovi compagni di viaggio".
Sono giornate in cui sei in ufficio, vedi la sera scendere sulla città, illuminarsi le case,
e tu hai ancora un appuntamento o devi chiudere una riunione.
E continui a guardare l'orologio, perché a quell'ora, anche tu, hai solo voglia di correre a casa e tuffarti in una nuvola di capelli biondi e in un concerto di "ta-ta-ta-ta".

E alla fine, quando hai finito quello che avevi da fare, e torni finalmente al tuo nido, non c'è pienezza più grande.

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