mercoledì 4 aprile 2012

I cattolici di Sesto, tra ostentazione e strumentalizzazione

Leggo la presentazione dei vari candidati sindaci e consiglieri per le elezioni di Sesto, il 6 maggio 2012 e noto che alcuni tendono a rivendicare, sottolineare con un'ostentazione compiaciuta il proprio essere cattolici.

C'è la candidata del Pdl, sempre presentata come docente universitaria e cattolica (essere cattolici è una professione?) oppure la pseudo rivelazione del momento Caponi, che - si legge nei vari articoli- vanta nella sua lista molti volti cattolici, oppure la candidata dei Giovani Sestesi, che ha rivendicato nella sua conferenza stampa il suo cattolicesimo.

E va beh, è vero che uno, per dirottare voti, si appella a qualsiasi argomento.

Ma la propria fede è una scelta di vita troppo importante, per poter essere "strumentalizzata", anche in senso buono.
Ecco perchè sono felice che i cattolici in lista per il PD non stiano facendo campagna elettorale con questo argomento.
E sapete la cosa buffa? Sono davvero parecchi, bravi e impegnati negli oratori, nel sociale, nella Caritas etc.
Solo che non lo dicono.

E allora l'ho detto io, perchè se c'è chi vuole dare a tutti i costi il voto a un cattolico, sappia che lo può fare anche votando PD, e che non è un aut...aut come certi "giornaletti" vogliono farci credere.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà come mai i politici credono che essere cattolico sia sinonimo di essere una persona per bene e degna di fiducia.... spero che il PD voglia diventare il partito di tutti i cittadini e non solo di quelli cattolici.

Roberta Perego ha detto...

Purtroppo abbiamo visto, da tutte le parti politiche (e questo va detto con onestà!) che molto spesso all'ostentazione cattolica non faceva riscontro un comportamento moralmente, politicamente ed eticamente corretto.

Il PD vuole essere il partito di tutti i cittadini, cattolici, atei, laici...credo che ovviamente nessuno, però, debba sottrarsi allo sforzo e alla volontà di MEDIARE e far DIALOGARE le proprie posizioni con quelle degli altri.

Anonimo ha detto...

Bisogna intenderci su cosa vuol dire laicitá per il PD: se è cercare un compromesso sui diritti per non urtare la sensibilità di chi professa una religione (cattolica, musulmana o qualsiasi altra) allora non ci siamo proprio.
Uno Stato Laico NON MEDIA sui diritti, li concede e basta!
Pieni diritti per i credenti di professare la loro religione e pieni diritti per i non credenti di essere considerati cittadini di serie A senza essere discriminati e senza che uno Stato Etico imponga loro cosa possono e cosa non possono fare!
Mi piacerebbe sapere - prima delle elezioni del 2013 - cara Roberta che cosa ne pensa REALMENTE il PD di questi temi.
Se voto PD cosa voto? Io voto le idee, non i dialoghi e le mediazioni.
Grazie Roby.

Roberta Perego ha detto...

@ Anonimo
D'accordissimo sul concedere i diritti, senza se e senza ma. Ma quali sono i diritti inalienabili? Io credo che all'interno del PD, purtroppo, ci sia ancora bisogno di confronto su questo tema.
Ecco perchè auspico il dialogo, perchè altrimenti non si arriva a un'idea comune e si rischia di cadere i quella divisione tra cittadini di serie A e serie B che un partito che voglia dirsi tale non può permettersi.

Anonimo ha detto...

Scusami Roby ma cosa si sta aspettando? Sono passati 4 anni dalle ultime elezioni e di risultati ancora non se ne vedono... o per lo meno non viene comunicata all'elettorato una posizione chiara ad esempio su:
- coppie di fatto
- matrimoni omosessuali
- disposizioni sul fine vita
- procreazione medicamente assistita

Questi sono esempi nell'ambito dei diritti civili, ma anche in altri campi il PD penso che abbia una posizione piuttosto ambigua e timorosa.
Speriamo che il confronto sui vari temi che interessano veramente all'elettorato venga fatto in fretta e che venga presentato un programma chiaro e vincolante per le prossime elezioni, non quel pastrocchio veltroniano del 2008.

La sensazione è che il partito si preoccupi solo di primarie e di chi deve essere il leader del partito, ma a me sinceramente che lo guidi Bersani o qualcun altro mi interessa poco, mi interessa invece capire quale sia il progetto politico del partito.

Mi pare fu Seneca a dirlo: "non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare".

Ciao!

Giammy

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