lunedì 29 agosto 2011

La scuola precaria

Mi stupisco della diatriba Lupi-Gelmini, e mi stupisco persino di essere più vicina alle posizioni del ministro.

Qui trovate il sunto della polemica che era esplosa un mesetto fa, ma che pare sia serpeggiata anche tra gli stand del Meeting (no, tranquilli, non ci sono andata!).

Bene, a Lupi dico solo questo: in alcune classi di concorso vengono immessi in ruolo uno o due docenti ogni due/tre anni. Se creassimo un doppio canale, quello delle graduatorie ad esaurimento e quello dei tfa, come potremmo fare? E' giusto che persone che lavorano nella scuola da anni e che da anni attendono il ruolo debbano vedersi "scavalcare" in nome dell'idea di una "scuola giovane"?

Io credo che, su tutto, debba prevalere il concetto di "una scuola valida".
Ecco perchè il criterio non può essere anagrafico, ma di competenze.
La scuola italiana ha bisogno di insegnanti validi, appassionati e competenti. E purtroppo nè le SSIS, nè i TFA (per citare le ultime "trovate") hanno verificato o verificano questi requisiti.

Aggiungiamo che non possiamo far vivere nel precariato intere fasce di docenti tra i 28 e i 40 anni per "far largo ai giovani". E' giusto che questi "giovani" si formino per l'insegnamento e vengano realmente selezionati. La vogliamo o no la meritocrazia?

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