domenica 10 marzo 2013

L'Italia migliore




Ore 10, domenica mattina.
Mi affaccio alla finestra sui giardinetti sotto casa.
Noto una signora che arriva, parcheggia la bici e va verso il cestino con sacchetti della spesa. Ha una pelliccia di visone, l'aria un po' stanca. La deformazione professionale fa sì che mi precipiti dal marito pontificando dell'emergenza sociale, dei nuovi poveri, del fatto che ci sia sempre più gente apparentemente senza difficoltà che si riduce a rovistare nell'immondizia.

Il marito torna con me alla finestra: lo shock di vedere la signora che rovescia i suoi sacchetti e crea uno spettacolo inverecondo di rifiuti tutto intorno al cestino (vedi foto). 100 metri più in là abbandona una scatola.
Esco sul balcone e la invito a raccogliere i rifiuti. Mi ignora, simpaticamente, e se ne va con la sua pelliccia di visone e la sua bicicletta.

Ore 18, domenica pomeriggio.
Mi affaccio alla finestra (non che io passi tutto il tempo alla finestra, sia chiaro...è che con i figli ammalati la clausura è stata forzata) e vedo un signore un po' trasandato che si avvicina al cestino. Rovista a lungo e poi prende due giornali.
Poi si allontana. Passa in fianco alla scatola abbandonata dalla signora con la pelliccia di visone e la guarda.
Poi si china, la raccoglie e la va a buttare nel cestino.

Qual è l'Italia migliore?

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